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Neuromarketing 14 Apr 24

Cos'è il neuromarketing?

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Il neuromarketing è una disciplina che si colloca all'intersezione tra marketing e neuroscienza. Si basa sull'applicazione delle conoscenze neuroscientifiche per analizzare e comprendere i processi inconsci che avvengono nella mente dei consumatori, influenzando le loro decisioni di acquisto e il coinvolgimento emotivo nei confronti di un brand.

Neuromarketing: emozioni e comportamento dei consumatori

In pratica, il neuromarketing cerca di capire come il cervello umano reagisce agli stimoli di marketing e quali elementi possono catturare l'attenzione, suscitare emozioni e motivare la scelta di un prodotto o servizio. Utilizza tecniche come la scansione cerebrale e il tracciamento fisiologico, come la misurazione dei movimenti oculari, per ottenere informazioni sulle reazioni dei consumatori che non sono facilmente accessibili attraverso metodi di ricerca di mercato tradizionali.

Prevedere il comportamento dei consumatori per creare campagne coinvolgenti

L'obiettivo del neuromarketing è quindi quello di prevedere e potenzialmente influenzare il comportamento dei consumatori, migliorando l'efficacia delle strategie di marketing e pubblicitarie. Questo approccio può aiutare le aziende a creare campagne più coinvolgenti, a progettare prodotti che meglio soddisfano le esigenze psicologiche dei consumatori e a ottimizzare l'esperienza complessiva del cliente.

I Bias Cognitivi

Il neuromarketing si avvale di diversi bias cognitivi per influenzare le decisioni di acquisto dei consumatori. Ecco alcuni dei bias più interessanti e come vengono utilizzati nel neuromarketing:

  1. Bias delle “Fette Sottili” (Thin-Slicing): Nel marketing, questo bias si riferisce alla tendenza dei consumatori di formarsi un’opinione rapida e intuitiva su un prodotto o un marchio basandosi su informazioni limitate, come l’aspetto del packaging o un breve spot pubblicitario. Questo tipo di giudizio rapido può influenzare significativamente le decisioni di acquisto.

    Un esempio concreto potrebbe essere il lancio di un nuovo smartphone. I consumatori potrebbero essere attratti dal design elegante e dalla presentazione accattivante del prodotto durante una breve pubblicità. Anche senza conoscere le specifiche tecniche complete o la qualità effettiva del telefono, molti potrebbero decidere di acquistarlo basandosi solo su quella prima impressione positiva.

  2. Bias della Relatività: Le persone tendono a valutare qualcosa non in termini assoluti, ma relativamente ad altri oggetti di confronto. Nel neuromarketing, si possono presentare prodotti accanto a opzioni più costose per far sembrare l’offerta più conveniente.

  3. Bias di Ancoraggio: Questo bias si verifica quando le persone si affidano troppo alla prima informazione ricevuta (l’ancora) per prendere decisioni. I marketer possono stabilire un prezzo inizialmente alto come “ancora” per poi offrire il prodotto a un prezzo inferiore, facendolo sembrare un affare.

  4. Bias del Costo Zero: Le persone amano ottenere qualcosa gratuitamente. Nel neuromarketing, offrire un prodotto o servizio gratuito può aumentare significativamente l’attrattività di un’offerta.

  5. Bias delle Norme Sociali: Le persone sono influenzate da ciò che gli altri fanno o pensano. Mostrare testimonianze o il numero di persone che hanno acquistato un prodotto può incoraggiare altri a fare lo stesso.

  6. Bias della Molteplicità delle Opzioni: Troppo spesso, avere troppe opzioni può portare a indecisione e inazione. Nel neuromarketing, limitare le scelte può guidare i consumatori verso una decisione più rapida e verso l’acquisto.

  7. Bias delle Aspettative: Le aspettative influenzano la percezione delle persone. Creare aspettative positive attraverso la pubblicità può predisporre i consumatori a una migliore accoglienza del prodotto o servizio.

Questi bias sono solo alcuni esempi di come il neuromarketing sfrutta le tendenze comportamentali umane per ottimizzare le strategie di marketing e vendita.

Conoscere questi bias può aiutare sia i consumatori a essere più consapevoli delle tecniche di persuasione, sia i marketer a creare campagne più efficaci.